Accoglienza Richiedenti Protezione Internazionale

ACCOGLIENZA

MANI

Dal 2014 la Cooperativa Sociale Punto d’Approdo è al fianco di Cinformi – Centro informativo per l’immigrazione (unità operativa del Dipartimento Salute e solidarietà sociale della Provincia Autonoma di Trento) per supportare il servizio di accoglienza straordinaria dei cittadini richiedenti protezione internazionale che il Ministero dell’Interno ha destinato al Trentino. Siamo particolarmente attivi in Vallagarina, territorio che ospita strutture di prima e seconda accoglienza.

Dal 2022 la Cooperativa Punto d’Approdo si è da subito resa disponibile nell’accogliere le persone provenienti dall’Ucraina.

Chi è il Richiedente protezione internazionale?
La normativa di riferimento ci dice che “il richiedente protezione internazionale è la persona che, fuori dal proprio Paese d’origine, presenta in un altro Stato domanda per il riconoscimento della protezione internazionale, secondo i criteri riconosciuti dalla Convenzione di Ginevra del 19611“.
Il richiedente rimane tale, finché le autorità competenti (in prima battuta la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione Internazionale ed in seguito il Tribunale di competenza) non decidono in merito alla domanda di protezione, che, se accettata, può prevedere tre diversi tipologie di riconoscimento:
 il riconoscimento dello status di rifugiato;
 il riconoscimento di una protezione sussidiaria;
 il riconoscimento di una protezione umanitaria.

L’esperienza di lavoro e di relazione con le persone accolte sul nostro territorio, ci insegnano che il richiedente asilo è un uomo, una donna, un bambino o un anziano obbligato a scappare dalla propria terra a causa di guerre e situazioni di conflitto, discriminazioni o violazioni delle libertà fondamentali della persona, persecuzioni per motivi politici, razziali e religiosi, disastri naturali e socio-ambientali o situazioni di estrema povertà.
I richiedenti asilo arrivati in Trentino provengono soprattutto da Asia e Africa Sub-sahariana, sono persone diverse fra loro, ognuno con la sua storia, lingua e tradizione. Li accomuna lo spaesamento di chi ha dovuto fuggire e dopo un viaggio pericoloso in cui hanno spesso perso amici e famigliari, si ritrova in un contesto nuovo in cui cerca di ricostruirsi un presente e una vita.

A ognuna di queste persone, in quanto richiedente asilo, viene offerto di essere inserito in un progetto di accoglienza di durata limitata, con la possibilità di usufruire di servizi e con l’obbligo di rispettarne le regole. Le fasi del progetto si riassumono in tre fasi.
– Prima fase di pronta accoglienza: accoglienza dei pullman che arrivano dai porti del sud Italia, la permanenza delle persone è strettamente legata al tempo tecnico necessario per una prima identificazione da parte della Questura e per i controlli sanitari previsti dal protocollo di procedura del servizio sanitario provinciale.
– Seconda fase di prima accoglienza: vengono trasferite le persone che provengono dal centro di pronta accoglienza. È in questa fase che le persone ospitate cominciano l’espletamento della procedura per la richiesta di protezione internazionale, vengono orientati ai servizi del territorio (servizio sanitario, centri per l’impiego, centro formativi) e cominciano lo studio della lingua italiana. Specifici progetti di integrazione sono poi messi in atto all’interno delle grandi strutture, la cui buona gestione richiede un’attenzione particolare alla convivenza pacifica e al rapporto con il territorio.
– Terza fase di seconda accoglienza. Quando lasciano la prima accoglienza i richiedenti protezione internazionale vengono trasferiti in altre soluzioni abitative sul territorio provinciale. Gli alloggi vengono individuati grazie alla collaborazione fra Provincia, enti locali, terzo settore e privati cittadini. In contrasto alla tendenza nazionale e seguendo il principio nella messa in autonomia degli utenti del progetto, il Trentino ha scelto un modello ad accoglienza diffusa, preferendo quindi appartamenti di piccole o medie dimensioni sparsi su tutto il territorio. Questa scelta ha permesso da un lato una maggiore facilità di inserimento nelle comunità territoriali, non gravate dall’impatto dei grandi numeri, e dall’altra una maggiore agevolazione nell’autonomia dei soggetti, che trovandosi in contesti piccoli e familiari hanno potuto integrarsi con più facilità.

I servizi previsti, divisi in aree di competenza, sono:
 Area accoglienza
L’area accoglienza è composta da operatori sociali che fungono da persona di riferimento del singolo per quanto riguarda le piccole esigenze quotidiane e la gestione delle situazioni personali (regole comportamentali all’interno delle strutture e alla relativa organizzazione, assistenza sanitaria, distribuzione dei beni di prima necessità).
 Area sociale
Le assistenti sociali prendono in carico tutte le persone portatrici di una specifica vulnerabilità (donne sole, nuclei familiari, minori, persone portatrici di una specifica disabilità fisica, soggetti con disagio psichico), facendo una valutazione accurata dei bisogni specifici attivando servizi appositi e progetti su misura per le singole esigenze.
 Area legale
L’area legale si preoccupa di fornire a tutti gli ospiti un accompagnamento alla gestione dei documenti di soggiorno, un’informazione sulla normativa concernente l’immigrazione, sui diritti, doveri e condizione dello straniero e alla formalizzazione della domanda di asilo.
 Area psicologica
L’area psicologica fornisce sostegno psicologico a chi ha un periodo di difficoltà legato a vissuti traumatici o alle difficoltà dell’inserimento in un nuovo contesto culturale.
 Area orientamento al Lavoro
L’area Lavoro si occupa di orientare gli ospiti verso il mondo del lavoro, accompagnando ad un accurato e consapevole bilancio delle competenze, alla stesura di un curriculum, all’orientamento ai centri per l’impiego e all’attivazione di tirocini formativi.
 Area Relazioni di Comunità
L’area Relazioni di Comunità si occupa di creare sinergie con il territorio per favorire l’incontro degli ospiti con le realtà già presenti nei dintorni delle strutture. Si attiva per la formazione al volontariato e la creazione di contesti ludico-ricreativi volti ad allentare la tensione presente nelle strutture e ad offrire contesti di scambio e di apprendimento.

Il Punto d’Approdo offre il suo contributo attraverso il lavoro di operatori di accoglienza (prima e seconda accoglienza), operatori attivi nell’area di relazioni di Comunità (nel territorio della Vallagarina) e da un supporto importante agli operatori dell’Area orientamento al lavoro con i ragazzi formati nel progetto di Volontario del Servizio Civile.

Testimonianze:
Lavoro seguendo le persone accolte in alcuni degli appartamenti dislocati nel territorio della Vallagarina. Si tratta già della fase di seconda accoglienza, l’ultima tappa del progetto che punta all’autonomia dei richiedenti asilo. In questo periodo gli accolti si gestiscono in autonomia e svolgono, sotto la sorveglianza e aiuto degli operatori, diverse attività che mirano all’inserimento nella vita sociale.
Le loro principali attività sono:
⁃ imparare la lingua italiana e l’educazione civica;
⁃ partecipare alle attività di volontariato;
⁃ imparare a riconoscere e a gestire i loro documenti;
⁃ creare relazioni con la gente oriunda del posto;
⁃ frequentare corsi e/o fare attività/tirocini formativi per una riqualificazione lavorativa.
Si tratta di un periodo critico dove i richiedenti asilo attendono la risposta della commissione territoriale lontani dalle loro famiglie, con l’incertezza del loro futuro e aspettando di poter vivere la loro vita in pace“.

Per ulteriori informazioni:
• www.cinformi.it
• Facebook: cinformi immigrazione